R: [Corsopoc] Riflessioni amare

Michele Favara Pedarsi mik.fp@commentaria.com
Sat, 11 Jan 2003 11:22:31 +0100


RIASSUNTO PER CHI NON VUOLE LEGGERE QUESTO BIBBIONE: critiche troppo
pesanti, lamentiamoci con precisione!

Ho seguito la discussione ma non ho detto nulla per non alimentare
flames, però cari colleghi vorrei farvi presente alcune considerazioni.

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Io fino all'anno scorso ero iscritto tramite il Consorzio Nettuno
all'Università di Bologna e poi a La Sapienza perché lavorando non
potevo seguire le lezioni e così mi faceva comodo studiare per conto mio
e poi andare a fare gli esami insieme ad i colleghi dei corsi
tradizionali "in presenza". A Bologna le cose funzionavano perfettamente
(a parte alcune difficoltà fisiologiche di un corso a distanza) ma
quando hanno aperto i corsi a La Sapienza ho visto la possibilità di non
dovermi più alzare alle 2 di notte per prendere il primo treno per
Bologna e fare l'esame alle 9 di mattina...
A La Sapienza c'e' stato il finimondo: niente materiale didattico se non
dei libri di rappresentanza normalmente fatti per i corsi del vecchio
ordinamento, grossi pesanti e che a volte nemmeno centravano gli
argomenti del corso; i professori che non si degnavano di leggere e
rispondere alle email se non con un laconico "venga a colloquio":
inutile fargli notare che era un corso a distanza. Per non parlare delle
segreterie... hanno perso il mio fascicolo e per 6 mesi non sapevano chi
fossi e quali esami dovevo/potevo sostenere.
In sostanza, su 6 esami che ho affrontato a La Sapienza e dei quali ne
ho passati solo 3 con scarsi risultati, nessuno dei 6 docenti mi aveva
fornito indicazioni sul materiale da usare per preparare l'esame,
sull'esame da sostenere, nessuno mi aveva aiutato via email a svolgere
un esercizio: non avevano ne voglia (ed in un paio di casi neanche la
capacità) di lavorare, IMHO.
Taglio corto per esigenze di brevità, non voglio farvi perdere troppo
tempo, ma ce ne sarebbero di cose da raccontarvi.
Arrivato qui al secondo trimestre del secondo anno, ho trovato 3 corsi
su 4 dove c'e' un ampio uso del mezzo a me più congeniale: il computer e
la rete. E non è un corso a distanza!
Ho trovato slides e documentazione specifica, realizzata dai professori
del mio corso (realizzare documentazione ex-novo porta via un sacco di
tempo!) e messe a disposizione gratuitamente, interamente incentrate
sull'esame che poi al termine del corso dovrò sostenere.
Ho trovato una mailing-list che funziona (e funziona! E' frequentata, ci
si aiuta d'avvero; che esista non significa implicitamente che funzioni,
lo so per esperienza) non solo come strumento di dialogo con le persone
che si trovano ad affrontare i miei stessi problemi, ma con anche il
professore del corso che legge e risponde ai messaggi salienti.

>Se qui si parla di flipper o arkanoid, se le relazioni sono finite lì,
mi 
>sà che questo corso finirà assieme a quello ...nella categoria
>"non ho imparato nulla".

Con tutto il rispetto, colleghi, ma quando sparate a zero come la frase
qui riportata, voi non sapete di cosa parlate.
E ve lo dice uno che fa SEMPRE forza con le persone che si trovano dalla
stessa parte della barricata (in questo caso gli studenti), non tradisco
con l'altra fazione (i professori). (anche questo concetto "a barricate"
andrebbe rivoluzionato, di norma è solo negativo)
Io, nel mio piccolo, mi sento solo di dire un sonoro GRAZIE ad i
professori che spendono tempo a produrre il materiale ad hoc ed a
dialogare con gli studenti, in due parole: che fanno il proprio
mestiere. Mi ero ripromesso di ringraziare i professori DOPO aver
verbalizzato l'esame, per ovvie ragioni di circostanza; lo farò, ma ora
non ho potuto fare a meno di scrivere perchè ho visto che le critiche
sono diventate troppo pesanti ed in parte ingiustificate: a volte
bisogna scrivere per riconoscere le cose positive, non solo e sempre per
lamentarsi. (lo faccio anche quando compro un oggetto ed il negozio si
dimostra efficiente e preciso, visto che la norma è che una volta
incassati i soldi... non ti si filano più)

Ho scritto il mio parere solo perché ho un termine di paragone in più,
lungi da me dal dire che le cose vanno tutte bene o che avete parlato
totalmente a sproposito, volevo solo far notare ai più negativi che le
cose non sono malaccio come possono sembrare... per me sono addirittura
il non plus ultra!
E' sempre una questione di punti di vista... d'altronde l'essenza stessa
delle nostre vite è relativa :P (ce lo hanno dimostrato vari uomini, da
Einstein ad Escher)

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Poi, per scendere nello specifico, potremmo per esempio affermare che
sarebbe stato meglio se i corsi precedenti a questo adottassero il java
come linguaggio di riferimento (tanto, anche senza conoscere la
programmazione OO, può benissimo essere usato per introdurre i concetti
di variabile, vettore, espressioni, espressione condizionale, cicli,
allocazione dinamica della memoria, etc, etc) perché così arrivati a
questo corso non ci saremmo trovati spaesati (e sovraccarichi di lavoro)
davanti ad un nuovo strumento (che ricordiamo essere solo uno
strumento... il corso non è "programmazione in java", è "programmazione
ad oggetti").
Potremmo affermare che, viste le precedenti lacune (la cui presenza può
essere imputata ai corsi precedenti), sarebbe meglio se il professore
spendesse un paio di lezioni ad elencare le caratteristiche peculiari
del java, magari meglio se messe a confronto con il c/c++ che a noi è
già noto... cosa che, a mio sentore, il prof sta facendo nelle ultime
due lezioni (viste le lamentele apparse sulla lista).
Potremmo affermare che, vista la situazione attuale, sarebbe meglio se i
professori che hanno le cattedre dei corsi di uguale classe di
appartenenza (Fondamenti 1, Fondamenti 2, Algoritmi, Poc, etc), ai
consigli di facoltà, approfondissero l'aspetto della continuità dei
contenuti da un corso all'altro...
DICIAMOLE QUESTE COSE COSI' CHI STA DALL'ALTRA PARTE CORREGGE IL TIRO :)
Ma questo è anche quello che recentemente il prof ha affermato di
sostenere: continual learning.

Io per esempio per lavoro tengo spesso dei corsi presso la Global
Knowledge Network, una società presente in tutto il mondo specializzata
in formazione informatica. Ultimamente ho preso 3 gruppi di 10 persone
che, uno dopo l'altro, hanno seguito lo stesso identico corso sui
cablaggi strutturati: il primo gruppo ha avuto lezione secondo quello
che era stato preparato su carta, durante questo corso ho notato le
difficoltà e le esigenze dei partecipati e negli altri due gruppi ho
corretto il tiro... tanto è che nei feedback, le persone del terzo
gruppo sono state le più soddisfatte.
Sfigati i primi? Beh, che ne sapevo io (ed il loro boss che ha fatto il
bando di gara) che erano più interessati alla certificazione degli
impianti secondo gli standard internazionali piuttosto che alle
caratteristiche fisiche dei cablaggi od ai protocolli di switching degli
apparati di distribuzione?
L'interazione ha permesso di correggere il tiro.
Oltretutto, chi ha continuato a lamentarsi in maniera disordinata e
senza valido motivo... è stato adeguatamente ignorato in sordina.

Insomma, il meccanismo di interazione tra docente e studenti è
fondamentale per procedere verso "il meglio" ma a forza di gridare "Al
lupo, al lupo", c'e' rischio che smettano di ascoltare.

###Mie personalissime conclusioni###

Continuiamo a lamentarci... ma con cognizione di causa ed allarmiamoci
soprattutto se non ci stanno più a sentire ;P

Che Voltaire, dio della tolleranza, mi protegga.

Ciao

Mik